Ingaggi importanti se la Juve li raggiunge !
Higuain, Jovetic, Tevez, Diamanti, Bonera.
Giocatori buoni per la Juventus escludendo Bonera.
Fra pochi giorni alla Juventus ci sarà il nuovo arrivato Llorente. Intanto Marotta pensa a nuovi giocatori : "Vogliamo più Vidal e meno Bendtner".
JOVETIC - Jovetic è una trattativa all'italiana. E non solo perché si ragiona entro i confini patri, ma perché si potrebbero inserire delle contropartite tecniche nell'affare (da Marrone, che verrebbe ceduto solo in comproprietà, a Matri, passando per Isla), abbassando l'esborso economico: mica un dettaglio per chi, come Marotta, deve fare felice sia Conte che Mazzia, l'uomo del bilancio bianconero.
HIGUAIN - Higuain è un'opportunità tecnica molto interessante. Il Real l'ha sostanzialmente scaricato e ha un ingaggio compatibile con i parametri juventini. Certo, il cartellino costicchia (Florentino Perez ne vorrebbe almeno 25), ma il ragazzo è giovane (1987) quindi si tratterebbe di un investimento.
TEVEZ - Tevez, invece, va per i trenta (li compirà nel corso della prossima stagione), e ha il problema inverso rispetto a Higuain: cartellino abbordabile (anche perché ha un contratto in scadenza nel 2014), ma un ingaggio da urlo (quello di Marotta quando gliel'hanno comunicato): 10 milioni a stagione. Dicono che con un accordo di quattro anni potrebbe accontentarsi di molto meno, ma rimangono alcuni dubbi sugli aspetti caratteriali. D'altra parte lui è un Apache, mica un soldatino.
DIAMANTI - Diamanti, buon giocatore, l'abbiamo testato molte volte nella Nazionale, e con parte degli Juventini va d'accordo, per Marotta e per Conte e un ottimo giocatore.
Rapina a Bonucci, ecco le notizie !
Brutta disavventura per Leonardo Bonucci. Secondo quanto riferisce ''Tuttosport'', il difensore juventino, mentre usciva da un concessionario Ferrari in compagnia della moglie e del figlio, ha subito un tentativo di rapina da un malvivente munito di pistola. Il calciatore ha prima tentato di calmare il ladro, poi lo ha sorpreso con un pugno al volto che ha costretto il rapinatore alla fuga.
Bonucci ha esposto regolare denuncia contro ignoti, non riuscendo a dare indicazioni sulla fisionomia del malvivente nonostante questi abbia agito a volto scoperto.
Bonucci ha esposto regolare denuncia contro ignoti, non riuscendo a dare indicazioni sulla fisionomia del malvivente nonostante questi abbia agito a volto scoperto.
Juventus: Van Persie dice sì, aspetta la risposta dell'Arsenal
La Juventus avrebbe messo le mani sul proprio grande colpo per l’attacco
ma il problema sarebbe sempre e solo legato ai milioni necessari per
acquistarlo. Ovviamente stiamo parlando dell’attaccante olandese Robin
Van Persie che l’Arsenal non sembra intenzionato a liberare con troppa
facilità.
Il Direttore sportivo Fabio Paratici starebbe cercando di convincere la dirigenza dei “Gunners” ha cedere il calciatote per una cifra inferiore ai 37 milioni di euro pretesi dai londinesi, ma la situazione sarebbe decisamente bollente. Il calciatore, fresco vincitore dell’ultima classifica marcatori della Premier League aspetta notizie dalla società.
Qualche tabloid nelle ultime ore avrebbe ribadito che Van Persie potrebbe finire al Manchester City, ma le dichiarazioni del padre dell’attaccante della Nazionale d’Olanda aveva chiarito che il ragazzo in Premier non avrebbe vestito nessuna altra casacca per non “tradire” l’Arsenal.
Van Persie segue da vicino la vicenda e spera che la Juventus presto romperà gli indugi per arrivare a lui. L’Amministratore delegato dei bianconeri, Beppe Marotta, per quel che riguarda il giocatore avrebbe già definito ogni cosa, ingaggio e clausole contrattuali. I tifosi della “Vecchia signora”, perso anche Marco Verratti volato al PSG, sperano nel colpo oranje.
Il Direttore sportivo Fabio Paratici starebbe cercando di convincere la dirigenza dei “Gunners” ha cedere il calciatote per una cifra inferiore ai 37 milioni di euro pretesi dai londinesi, ma la situazione sarebbe decisamente bollente. Il calciatore, fresco vincitore dell’ultima classifica marcatori della Premier League aspetta notizie dalla società.
Qualche tabloid nelle ultime ore avrebbe ribadito che Van Persie potrebbe finire al Manchester City, ma le dichiarazioni del padre dell’attaccante della Nazionale d’Olanda aveva chiarito che il ragazzo in Premier non avrebbe vestito nessuna altra casacca per non “tradire” l’Arsenal.
Van Persie segue da vicino la vicenda e spera che la Juventus presto romperà gli indugi per arrivare a lui. L’Amministratore delegato dei bianconeri, Beppe Marotta, per quel che riguarda il giocatore avrebbe già definito ogni cosa, ingaggio e clausole contrattuali. I tifosi della “Vecchia signora”, perso anche Marco Verratti volato al PSG, sperano nel colpo oranje.
Mancini: "Voglio Marchisio"
Roberto Mancini, allenatore del Manchester City, vincitore del suo campionato quest’anno, ha parlato in una lunga intervista a Tuttosport degli
obiettivi di calciomercato della sua squadra. Ha detto la sua riguardo
numerosi giocatori compreso il campioncino juventino Claudio Marchisio
che sembra essere un suo desiderio proibito: “Marchisio?
Mi è sempre piaciuto molto, ma sembrava essersi fermato un po’, poi
invece ha ripreso la corsa e può progredire ancora molto. Mi piacerebbe
ma è cresciuto nella Juventus e credo che resterà lì.” Niente da
fare quindi, caro Mancini, Marchisio, il nostro futuro capitano, il
Principino erede al trono del Re Alex Del Piero, non andrà da nessuna
parte.
Sempre riguardo la possibile scelta della Juventus sul futuro top player tra queste le due opzioni Van Persie e Cavani ha affermato:“Chi scelgo tra van Persie e Cavani? L’olandese è un fuoriclasse, l’uruguaiano ha tutto e quando giocava nel Palermo volevo portarlo all’Inter per quanto si impegnava senza perdere qualità. Ma prenderlo alla valutazione attuale è impossibile, mentre per van Persie il discorso è diverso.” E infine ha espresso la sua volontà e il suo giudizio sui due giocatori del MC di cui si discute di più: “Tevez l’ho perdonato e, anche se ha giocato poco, i suoi 4-5 gol a fine campionato sono stati decisivi: a meno che non sia lui a chiederci di andarsene, resterà anche il prossimo anno. Balotelli? Rimane, lo ha detto anche lo stesso Mario: se saprà sfruttare il suo potenziale farà una carriera pazzesca. Non cerchiamo un attaccante: se non parte nessuno, e noi non vogliamo cedere nessuno, stiamo bene così.”
Sempre riguardo la possibile scelta della Juventus sul futuro top player tra queste le due opzioni Van Persie e Cavani ha affermato:“Chi scelgo tra van Persie e Cavani? L’olandese è un fuoriclasse, l’uruguaiano ha tutto e quando giocava nel Palermo volevo portarlo all’Inter per quanto si impegnava senza perdere qualità. Ma prenderlo alla valutazione attuale è impossibile, mentre per van Persie il discorso è diverso.” E infine ha espresso la sua volontà e il suo giudizio sui due giocatori del MC di cui si discute di più: “Tevez l’ho perdonato e, anche se ha giocato poco, i suoi 4-5 gol a fine campionato sono stati decisivi: a meno che non sia lui a chiederci di andarsene, resterà anche il prossimo anno. Balotelli? Rimane, lo ha detto anche lo stesso Mario: se saprà sfruttare il suo potenziale farà una carriera pazzesca. Non cerchiamo un attaccante: se non parte nessuno, e noi non vogliamo cedere nessuno, stiamo bene così.”
AGNELLI a La Stampa: "La Juve c'è, ora il top player. La Champions è un obiettivo, partecipiamo con l'ambizione di vincere. Conte ciliegina sulla torta. E su Del Piero..."
Intervista a 360° quella rilasciata dal presidente della Juventus, Andrea
Agnelli, al quotidiano torinese "La Stampa". Ecco le sue dichiarazioni,
raccolte da Massimiliano Nerozzi.
"SCUDETTO, CHE EMOZIONE" - "Se ho pianto per lo scudetto? Ho realizzato solo qualche giorno dopo, quando ho parlato alla squadra: lì ero emozionato. La sera della vittoria non mi sembrava reale, sentivo i clacson della gente: non mi ero ancora reso conto di averla fatta grossa. Perchè non sono andato a Trieste? Come per le ultime quattro trasferte. Quella con il Cesena l’avevo seguita con le mail, in un parcheggio di una fabbrica della “Chrysler”, a Detroit: figurarsi quando ho visto scritto 4 minuti di recupero. La svolta della stagione? A Napoli, il discorso dell’allenatore, all’intervallo. Ho pensato: “Ce la giochiamo”. Ha fatto capire le potenzialità dei giocatori, ha cambiato la mentalità. Altri 5 minuti e la vinciamo 5-3, non 4-3 (finì 3-3, ndr). La frase 'Dal Paradiso all’Inferno e ritorno'? Dissi: 'Se l’anno prossimo, di questo periodo, avremo questi problemi, allora avremo un problema. Ma erano due settimi posti diversi: il primo di fine ciclo, quello in piena fase di ristrutturazione'".
"GLI SCUDETTI SONO 30, SORPRESA SULLA MAGLIA" - Uscimmo a rivedere le stelle, restando a Dante: quante sulla maglia?
«Per noi gli scudetti sono trenta: come ho detto, sulla maglia ci sarà una sorpresa. Alla Cnn ho parlato di 28 scudetti?
Sul campo, trenta. Poi c’è l’albo d’oro della Federazione. Come c’era la nostra domanda per una parità di giustizia. E il nostro esposto rimasto senza risposta: sarebbe stata un’opportunità politica da parte della Figc per rimettere a posto le cose. L’Inter, che nel 2006 era arrivata terza perché in mezzo a noi c’era il Milan, è andata in giro con lo scudetto degli onesti. Tutt’al più dei prescritti. Noi rispettiamo le istituzioni, abbiamo accettato le sentenze, e chiesto di rivedere un episodio: non l’hanno fatto, quello è stato uno sgarbo".
"CALCIOSCOMESSE? D'ACCORDO CON BUFFON" - Che ne penso dell’inchiesta sul Calcioscommesse? Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi in maniera severa, perché si tocca la credibilità, i sogni della gente. Però non bisogna far confusione con quello che può essere un logico ragionamento sportivo, e qui do un sostegno alle parole di Buffon. È chiaro che se serve un punto a me per la Champions e uno a te per salvarti, difficilmente uno gioca con il coltello tra i denti. Fa parte del mondo dello sport e nulla ha a che vedere con l’arrangiare le partite o le combine. Il problema è serio, ed è sacrosanto che la magistratura sportiva e ordinaria utilizzi tutti i mezzi in suo possesso per fare chiarezza. Quello che è fastidioso è come queste vicende vengono enfatizzate e spettacolarizzate".
"GIGI ATLETA LEALE. SINGOLARE CHE L'INFORMATIVA ESCA OGGI" - Sono finiti sotto i riflettori Buffon e Bonucci? Gigi Buffon è un atleta assolutamente leale e non ha bisogno di arrivare a situazioni di scommesse per fare quadrare nulla. Quello che sicuramente è singolare, è che questa informativa esca oggi. Il fatto poi che Buffon non sia neppure indagato, stupisce doppiamente. Così come è singolare, e grave, che oggi venga pubblicata l’iscrizione nel registro degli indagati da parte di Cremona, trasmessa a Bari, dove si trovano anche nomi di persone che, a oggi, sono state sentite solo come semplici testimoni».
"POSIZIONE DI CONTE INSIGNIFICANTE" - Se Conte resterà l’allenatore della Juve anche in casodi squalifica? Poniamoci i problemi di oggi. A quanto è la nostra conoscenza, la sua posizione è vicino all’insignificante. Poi faremo tutte le valutazioni, nel caso qualcosa si modifichi. Dopo di che, ci sono altre cose. Un codice di giustizia sportiva vicino all’arcaico, se pensiamo ai termini di fatturato che ha raggiunto il calcio, sui 18 miliardi a livello europeo. So benissimo che cambiare le regole in corsa è sbagliato, ma, appena possibile, abbiamo bisogno di rivedere i codici che ci governano. Paragonare la posizione di Andrea che gioca un torneo domenicale di golf con atleti professionisti di sport di altissimo livello è sbagliato: parlo di responsabilità oggettiva e omessa denuncia, per esempio. Non sarebbe l’unica riforma, però".
"NECESSARIE RIFORME" - Altre riforme necessarie? Rivedere la governance della Lega di A, per essere un interlocutore credibile davanti alle istituzioni, Stato, Coni e Figc. La legge sugli impianti sportivi, che permetta ai privati di investire in maniera rapida e a condizioni favorevoli, la legge 91 dell’81 con la possibile introduzione della figura dell’atleta professionista, la tutela dei marchi, una revisione dei campionati, con la Federazione. Competere vuol dire anche darsi un orizzonte: vogliamo sostenere l’eccellenza in Europa o la mediocrità in patria ed essere il Paese campanilistico dei 60.000 comuni?".
"PROCESSO DI RINNOVAMENTO" - "Ho ristrutturato la Juve? C’è stato un processo di grande rinnovamento, sportivo e aziendale: ogni anno dieci giocatori nuovi. In quel contesto cercare il campione che ti cambiasse il rendimento della squadra era impensabile. Oggi puoi pensare di farlo. Ma poi si apre l’altro interrogativo: andiamo a creare disequilibri o inseriamo un valore aggiunto? La risposta dipende anche da quel che si trova sul mercato: un conto è dire ho capacità di spesa illimitata, un altro che devo trovare il campione giusto a un prezzo accessibile e ragionevole".
"NIENTE SALARY CAP" - Se ci siamo dati un salary cap? No. Dico solo che la Juve ha una capacità di fuoco, cioè stipendi più ammortamenti, che sta tra i 150 e i 160 milioni di euro. E che questo ci pone nelle prime dieci in Europa. Entro questa, vale tutto. Se poi vale l’equazione, rendi per quanto costa la squadra, sei sempre almeno negli ottavi o nei quarti di Champions League. Cruijff diceva: 'Vinca il migliore, al di là del budget'? Sono epoche diverse. Oggi si è modificato tutto, basta prendere gli ultimi due decenni: i principali Paesi sono dominati da poche squadre. Quelle con bacino di utenza, che portano gente agli stadi e vendono immagini televisive. Se di una star, pesa di più il prezzo di acquisto o la busta paga? Lo stipendio è quello che squilibra di più".
"CONTE LA CILIAGINA SULLA TORTA, HA FUNZIONATO DA ACCELERATORE" - Se mi aspettavo che Conte fosse così bravo e decisivo? Aveva vinto due campionati di B, e poi ne conoscevo il carattere. Antonio è stato la ciliegina sulla torta, ha funzionato da acceleratore: lui conosce il dna Juve, l’ambiente, al pari di quel che io facevo in società".
"ECCO COME ABBIAMO CAPOVOLTO IL MONDO" - "Come ho fatto a capovolgere il mondo? Duro lavoro da parte della società, e della parte sportiva. Direi Marotta, Paratici, Giovanni Rossi, Nedved, Pessotto. La capacità vera è tenere una squadra competitiva costante nel tempo, senza arrivare a fine ciclo. Noi eravamo a fine ciclo: e a un certo punto devi sapere chi cambiare. Via Zidane, uno che sembrava insostituibile, per Nedved, Thuram, Buffon. L’esempio più lampante, la capacità di rinnovarsi".
"E SU DEL PIERO..." - "Per questo non c’è più Del Piero? Da una parte quello, e poi tutte le storie hanno una fine. Neppure il miglior sceneggiatore avrebbe immaginato di meglio: lui che alza la Coppa dello scudetto, nel nuovo stadio di cui sentiva parlare da quando era qui".
"LA CHAMPIONS E' UN OBIETTIVO, LA JUVE HA L'AMBIZIONE DI VINCERLA" - "Più difficile vincere la Champions o portare la 'Ryder Cup' in Italia? Sono due cose diverse. Per la Juve, stando alle risorse disponibili, vincere la Champions è un obiettivo. L’anno prossimo partecipa e ha l’ambizione di vincere. Siamo andati oltre la nostra pianificazione, non oltre la nostra ambizione. Portare la “Ryder Cup” qui è davvero difficile, perché il peso specifico del golf italiano su quello mondiale è marginale. Chi vince tra la Juve di Capello e quella di Conte? La Juve".
"PAGARE PER VEDERE ZEMAN? MEGLIO ANFIELD ROAD" - "Prandelli pagherebbe un biglietto per una partita di Zeman? Io per vedere 'Anfield Road', mai sentito 'You never walk alone'"- dal vivo».
"LA JUVE C'E', ORA IL TOP PLAYER" - "Se il top player è la squadra, come ricordava John Elkann, Van Persie, Higuain e compagni sono impossibili? Assolutamente no: volendo, si può fare. Due anni fa sarebbe stato inutile: c’era da costruire la casa, inutile metterci una tv al plasma. Poi bisogna fare valutazioni a 360 gradi: vedere se uno è un bravo ragazzo o uno spirito ribelle. Tevez o Van Persie. Quando non ero presidente chi avrebbe preso? Mi importava vincere. Van Persie ha fatto un giro turistico a Torino? Ah sì?".
"DUE ANNI FA LA SOCIETA' ERA QUASI MORTA" - "Come ha vissuto questi due anni? La vera sfida è stata rivitalizzare una società che era quasi morta: due anni fa, a metà maggio, vado in sede sabato mattina e la trovo sprangata. Un anno dopo, sabato mattina, vado e ci sono 25 persone in ufficio. Ridare entusiamo a chi lavorava, ai nostri tifosi che dal 2006 al 2010 avevano smarrito la squadra: come la vecchia Dc, una tifoseria di correnti. Ma d’altronde, i cambiamenti sono di rottura e di ricostruzione".
"SOGNO? IL PROSSIMO TROFEO SARA' IL PIU' BELLO" - Il prossimo sogno? Lo scudetto è già finito, bisogna ricominciare da zero. Il prossimo trofeo che alzeremo sarà il più bello".
"SCUDETTO, CHE EMOZIONE" - "Se ho pianto per lo scudetto? Ho realizzato solo qualche giorno dopo, quando ho parlato alla squadra: lì ero emozionato. La sera della vittoria non mi sembrava reale, sentivo i clacson della gente: non mi ero ancora reso conto di averla fatta grossa. Perchè non sono andato a Trieste? Come per le ultime quattro trasferte. Quella con il Cesena l’avevo seguita con le mail, in un parcheggio di una fabbrica della “Chrysler”, a Detroit: figurarsi quando ho visto scritto 4 minuti di recupero. La svolta della stagione? A Napoli, il discorso dell’allenatore, all’intervallo. Ho pensato: “Ce la giochiamo”. Ha fatto capire le potenzialità dei giocatori, ha cambiato la mentalità. Altri 5 minuti e la vinciamo 5-3, non 4-3 (finì 3-3, ndr). La frase 'Dal Paradiso all’Inferno e ritorno'? Dissi: 'Se l’anno prossimo, di questo periodo, avremo questi problemi, allora avremo un problema. Ma erano due settimi posti diversi: il primo di fine ciclo, quello in piena fase di ristrutturazione'".
"GLI SCUDETTI SONO 30, SORPRESA SULLA MAGLIA" - Uscimmo a rivedere le stelle, restando a Dante: quante sulla maglia?
«Per noi gli scudetti sono trenta: come ho detto, sulla maglia ci sarà una sorpresa. Alla Cnn ho parlato di 28 scudetti?
Sul campo, trenta. Poi c’è l’albo d’oro della Federazione. Come c’era la nostra domanda per una parità di giustizia. E il nostro esposto rimasto senza risposta: sarebbe stata un’opportunità politica da parte della Figc per rimettere a posto le cose. L’Inter, che nel 2006 era arrivata terza perché in mezzo a noi c’era il Milan, è andata in giro con lo scudetto degli onesti. Tutt’al più dei prescritti. Noi rispettiamo le istituzioni, abbiamo accettato le sentenze, e chiesto di rivedere un episodio: non l’hanno fatto, quello è stato uno sgarbo".
"CALCIOSCOMESSE? D'ACCORDO CON BUFFON" - Che ne penso dell’inchiesta sul Calcioscommesse? Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi in maniera severa, perché si tocca la credibilità, i sogni della gente. Però non bisogna far confusione con quello che può essere un logico ragionamento sportivo, e qui do un sostegno alle parole di Buffon. È chiaro che se serve un punto a me per la Champions e uno a te per salvarti, difficilmente uno gioca con il coltello tra i denti. Fa parte del mondo dello sport e nulla ha a che vedere con l’arrangiare le partite o le combine. Il problema è serio, ed è sacrosanto che la magistratura sportiva e ordinaria utilizzi tutti i mezzi in suo possesso per fare chiarezza. Quello che è fastidioso è come queste vicende vengono enfatizzate e spettacolarizzate".
"GIGI ATLETA LEALE. SINGOLARE CHE L'INFORMATIVA ESCA OGGI" - Sono finiti sotto i riflettori Buffon e Bonucci? Gigi Buffon è un atleta assolutamente leale e non ha bisogno di arrivare a situazioni di scommesse per fare quadrare nulla. Quello che sicuramente è singolare, è che questa informativa esca oggi. Il fatto poi che Buffon non sia neppure indagato, stupisce doppiamente. Così come è singolare, e grave, che oggi venga pubblicata l’iscrizione nel registro degli indagati da parte di Cremona, trasmessa a Bari, dove si trovano anche nomi di persone che, a oggi, sono state sentite solo come semplici testimoni».
"POSIZIONE DI CONTE INSIGNIFICANTE" - Se Conte resterà l’allenatore della Juve anche in casodi squalifica? Poniamoci i problemi di oggi. A quanto è la nostra conoscenza, la sua posizione è vicino all’insignificante. Poi faremo tutte le valutazioni, nel caso qualcosa si modifichi. Dopo di che, ci sono altre cose. Un codice di giustizia sportiva vicino all’arcaico, se pensiamo ai termini di fatturato che ha raggiunto il calcio, sui 18 miliardi a livello europeo. So benissimo che cambiare le regole in corsa è sbagliato, ma, appena possibile, abbiamo bisogno di rivedere i codici che ci governano. Paragonare la posizione di Andrea che gioca un torneo domenicale di golf con atleti professionisti di sport di altissimo livello è sbagliato: parlo di responsabilità oggettiva e omessa denuncia, per esempio. Non sarebbe l’unica riforma, però".
"NECESSARIE RIFORME" - Altre riforme necessarie? Rivedere la governance della Lega di A, per essere un interlocutore credibile davanti alle istituzioni, Stato, Coni e Figc. La legge sugli impianti sportivi, che permetta ai privati di investire in maniera rapida e a condizioni favorevoli, la legge 91 dell’81 con la possibile introduzione della figura dell’atleta professionista, la tutela dei marchi, una revisione dei campionati, con la Federazione. Competere vuol dire anche darsi un orizzonte: vogliamo sostenere l’eccellenza in Europa o la mediocrità in patria ed essere il Paese campanilistico dei 60.000 comuni?".
"PROCESSO DI RINNOVAMENTO" - "Ho ristrutturato la Juve? C’è stato un processo di grande rinnovamento, sportivo e aziendale: ogni anno dieci giocatori nuovi. In quel contesto cercare il campione che ti cambiasse il rendimento della squadra era impensabile. Oggi puoi pensare di farlo. Ma poi si apre l’altro interrogativo: andiamo a creare disequilibri o inseriamo un valore aggiunto? La risposta dipende anche da quel che si trova sul mercato: un conto è dire ho capacità di spesa illimitata, un altro che devo trovare il campione giusto a un prezzo accessibile e ragionevole".
"NIENTE SALARY CAP" - Se ci siamo dati un salary cap? No. Dico solo che la Juve ha una capacità di fuoco, cioè stipendi più ammortamenti, che sta tra i 150 e i 160 milioni di euro. E che questo ci pone nelle prime dieci in Europa. Entro questa, vale tutto. Se poi vale l’equazione, rendi per quanto costa la squadra, sei sempre almeno negli ottavi o nei quarti di Champions League. Cruijff diceva: 'Vinca il migliore, al di là del budget'? Sono epoche diverse. Oggi si è modificato tutto, basta prendere gli ultimi due decenni: i principali Paesi sono dominati da poche squadre. Quelle con bacino di utenza, che portano gente agli stadi e vendono immagini televisive. Se di una star, pesa di più il prezzo di acquisto o la busta paga? Lo stipendio è quello che squilibra di più".
"CONTE LA CILIAGINA SULLA TORTA, HA FUNZIONATO DA ACCELERATORE" - Se mi aspettavo che Conte fosse così bravo e decisivo? Aveva vinto due campionati di B, e poi ne conoscevo il carattere. Antonio è stato la ciliegina sulla torta, ha funzionato da acceleratore: lui conosce il dna Juve, l’ambiente, al pari di quel che io facevo in società".
"ECCO COME ABBIAMO CAPOVOLTO IL MONDO" - "Come ho fatto a capovolgere il mondo? Duro lavoro da parte della società, e della parte sportiva. Direi Marotta, Paratici, Giovanni Rossi, Nedved, Pessotto. La capacità vera è tenere una squadra competitiva costante nel tempo, senza arrivare a fine ciclo. Noi eravamo a fine ciclo: e a un certo punto devi sapere chi cambiare. Via Zidane, uno che sembrava insostituibile, per Nedved, Thuram, Buffon. L’esempio più lampante, la capacità di rinnovarsi".
"E SU DEL PIERO..." - "Per questo non c’è più Del Piero? Da una parte quello, e poi tutte le storie hanno una fine. Neppure il miglior sceneggiatore avrebbe immaginato di meglio: lui che alza la Coppa dello scudetto, nel nuovo stadio di cui sentiva parlare da quando era qui".
"LA CHAMPIONS E' UN OBIETTIVO, LA JUVE HA L'AMBIZIONE DI VINCERLA" - "Più difficile vincere la Champions o portare la 'Ryder Cup' in Italia? Sono due cose diverse. Per la Juve, stando alle risorse disponibili, vincere la Champions è un obiettivo. L’anno prossimo partecipa e ha l’ambizione di vincere. Siamo andati oltre la nostra pianificazione, non oltre la nostra ambizione. Portare la “Ryder Cup” qui è davvero difficile, perché il peso specifico del golf italiano su quello mondiale è marginale. Chi vince tra la Juve di Capello e quella di Conte? La Juve".
"PAGARE PER VEDERE ZEMAN? MEGLIO ANFIELD ROAD" - "Prandelli pagherebbe un biglietto per una partita di Zeman? Io per vedere 'Anfield Road', mai sentito 'You never walk alone'"- dal vivo».
"LA JUVE C'E', ORA IL TOP PLAYER" - "Se il top player è la squadra, come ricordava John Elkann, Van Persie, Higuain e compagni sono impossibili? Assolutamente no: volendo, si può fare. Due anni fa sarebbe stato inutile: c’era da costruire la casa, inutile metterci una tv al plasma. Poi bisogna fare valutazioni a 360 gradi: vedere se uno è un bravo ragazzo o uno spirito ribelle. Tevez o Van Persie. Quando non ero presidente chi avrebbe preso? Mi importava vincere. Van Persie ha fatto un giro turistico a Torino? Ah sì?".
"DUE ANNI FA LA SOCIETA' ERA QUASI MORTA" - "Come ha vissuto questi due anni? La vera sfida è stata rivitalizzare una società che era quasi morta: due anni fa, a metà maggio, vado in sede sabato mattina e la trovo sprangata. Un anno dopo, sabato mattina, vado e ci sono 25 persone in ufficio. Ridare entusiamo a chi lavorava, ai nostri tifosi che dal 2006 al 2010 avevano smarrito la squadra: come la vecchia Dc, una tifoseria di correnti. Ma d’altronde, i cambiamenti sono di rottura e di ricostruzione".
"SOGNO? IL PROSSIMO TROFEO SARA' IL PIU' BELLO" - Il prossimo sogno? Lo scudetto è già finito, bisogna ricominciare da zero. Il prossimo trofeo che alzeremo sarà il più bello".
Di più, niente !
Le parole di Alessandro :
Più di 8 scudetti.
Più di una promozione dalla serie B
Più di una Coppa Italia (e speriamo due)
Più di 4 supercoppe italiane
Più di una Champions League
Più di una Supercoppa europea
Più di una Coppa Intercontinentale
Più del gol alla Fiorentina
Più di un gol alla Del Piero
Più del gol a Tokyo
Più delle mie lacrime
Più del gol a Bari
Più di un gol al volo di tacco nel derby
Più di un gol per l’Avvocato
Più della linguaccia contro l’Inter
Più dell’assist a David
Più del gol numero 187
Più del gol alla Germania
Più di Berlino
Più del gol al Frosinone
Più del titolo di capocannoniere in B
Più del titolo di capocannoniere in A
Più della standing ovation al Bernabeu
Più di 704 partite con la stessa maglia
Più di 289 gol
Più di una punizione che vuol dire Scudetto
Più del gol all’Atalanta
Più di ogni record
Più della maglia numero 10 con il nome Del Piero
Più della fascia di capitano
Più di tutto…
C’è quello che mi avete regalato in questi 19 anni.
Sono felice che abbiate sorriso, esultato, pianto, cantato, urlato per me e con me.
Per me nessun colore avrà tinte più forti del bianco e nero.
Avete realizzato il mio sogno. Più di ogni altra cosa, oggi riesco soltanto a dirvi: GRAZIE.
Sempre al vostro fianco
Alessandro
Pagelle Coppa Italia
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